Di p. Epifanio,
Monaco di Mylopotamos



Testi introduttivi: Atanasio Gheorghiadis e Teodoro Ioannidis

Foto: Giorgio Poupis

Pagine: 264

Edizioni: Sichronoi Orizontes

Copyright: p. Epifanio di Mylopotamos


Il libro raccoglie 126 ricette, le piu’ rappresentative di un insieme ben piu’ vasto che rappresenta la dieta dei monaci del Sacro Monte. Occorre precisare che nella loro alimentazione sono assenti le carni, sia bianche che rosse. Per quasi 200 giorni nel corso dell’ anno i monaci del Monte Athos attuano forme diverse di digiuno ulteriore, regolando di conseguenza la loro dieta. L’ autore si rivolge ai suoi lettori con l’intenzione di offrire loro una informazione attenta relativa alla cucina tradizionale greca, la cosiddetta dieta mediterranea, “….ai piatti che preparavano i nostri padri e i nostri antenati. La Cucina Athonita e’ questa, nella quale mi sono cimentato per 33 anni. Gli esperti la segnalano come equilibrata, mediterranea, sana…, io non so come definirla… Voi potete chiamarla come volete, monastica, athonita o anche tradizionale. Quello che conta e’ che risulta povera di trigliceridi e colesterolo, inoltre contribuisce all’ abbassamento della pressione e alla eliminazione delle conseguenze negative del sovraffaticamento cardiaco».

Il libro delle ricette athonite di p. Epifanio, correlato di molte fotografie, si divide in tre parti: a. Pesci, b. Legumi e Verdure c. Molluschi e Crostacei. Nell’ introduzione ci sono i testi di Atanasio Gheorghiadis e Teodoro Ioannidis e a seguire c’e’ un capitolo con cenni storici e geografici sul Sacro Monte Athos. Le ricette vengono accompagnate da testi, proverbi e detti monastici. Tradotto in sette lingue pubblicati in inglese, tedesco, russo, bulgaro, italiano, rumeno e in un prossimo futuro in spagnolo.


L’ autore del libro
          
Il Monaco padre Epifanio di Mylopotamos dopo una permanenza di parecchi anni nel Monastero Athonita di San Paolo, ha deciso nel 1990 di continuare la sua esperienza monastica nella Cella di Sant’ Eustachio di Mylopotamos, dipendenza del Sacro Monastero della Grande Lavra, sempre a Monte Athos.

Dai reverrendi padri del Monastero di San Paolo padre Epifanio ha avuto l’occasione di apprendere le tecniche della musica bizantina cosi’ da diventare un bravo cantore, nello stesso periodo di tempo ha lavorato nella cucina del Monastero. Oggi e’ un cuoco bravissimo e molto richiesto.

A Mylopotamos, assistito dal monaco padre Joachim, padre Epifanio ha intrapreso la difficile opera di ricostruzione della Cella, riportandola a una nuova vita. Contemporaneamente, con pieno rispetto della tradizione antica, ha impiantato il vignetto e ha costruito la cantina per la vinificazione, lo stockaggio del prodotto finito e l’invecchiamento dei vini di alta qualita’.

Padre Epifanio continua a praticare la vita monastica a Mylopotamos dove si occupa personalmente della cucina e della produzione dei rinomati vini biologici di Mylopotamos, al Sacro Monte Athos.

Dall’ epilogo dell’ autore

«Con il mio libro La Cucina del Monte Athos voglio trasmettervi qualche cosa di quanto ho vissuto cucinando a Monte Athos. Non ho studiato presso una scuola cuochi, ne’ ho conseguito un diploma. Ho imparato come friggere pian piano la cipolla a fuoco basso dai miei vecchi padri del monastero, i quali dicevano di rosolare dolcemente la cipolla in modo da rendere piu’ gustosa la pietanza alla fine della preparazione. Ho imparato, inoltre, che tutti i piatti per riuscire bene hanno bisogno di pazienza verso la fine della loro preparazione, mentre aspettiamo che vengano amalgamati i loro sapori.

A partire dalla scelta della materia prima, la sua preparazione, il taglio, la quantita’ del sale da aggiungere, la cottura e fino al momento di servire in tavola devi aver sempre in mente le persone alle quali il cibo e’ destinato. Si tratta di persone che ami. Nel cucinare ogni gesto e’ una manifestazione del nostro amore verso loro, della nostra intenzione di farli contenti. Poiche’ vogliamo bene a coloro per cui cuciniamo, non dobbiamo aver paura dei nostri possibili sbagli. E’ il nostro amore verso di loro che ci guida a rendere i nostri piatti piu’ gustosi. Mi auguro che questo libro, oltre ad esservi utile nella cucina, possa aiutarvi –nel far da mangiare- ad avvicinare coloro che amate. Sfogliate il libro a casa, invitate gli amici, cucinate davanti a loro, apparecchiate la tavola, bevete vino e gioite insieme…».

«Gioite insieme a coloro che gioiscono» dice Apostolo Paolo. Tutti i momenti felici della nostra vita vengono accompagnati da un buon pasto e da una bella tavolata. Il buon Paolo continua e dice «Piangete con quelli che piangono» e potete immaginare quanto sollievo si puo’ arrecare a un malato offrendogli una calda e appetitosa zuppa di pesce preparata con le nostre mani? San Giovanni della Scala dice che il cuoco quando fa da mangiare deve pensare di servire gli angeli… egli prepara il cibo per coloro che pregano per «l’ unione di tutti noi».



Con la benedizione di
Monaco p. Epifanio